E’ notizia di poche ore quella che riguarda un attacco hacker all’Agenzia delle Entrate. Lockbit, un’organizzazione attiva da giugno 2019 localizzata in Russia che riunisce qualche decina di hacker ed esperti di sistemi informatici specializzati in cyberattacchi a scopo di estorsione, ha rivendicato di aver rubato all’Agenzia delle Entrate 78 Gb di dati intimando un ultimatum di cinque giorni per il pagamento del riscatto per la restituzione di documenti, scansioni, rapporti finanziari e contratti, che altrimenti verranno pubblicati e diffusi. Se quanto affermato dai pirati informatici dovesse essere vero, le conseguenze dell’attacco sul dark web sarebbero allarmanti poichè l’ente custodisce praticamente ogni
genere di dato particolare degli italiani.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’obiettivo di capire cosa sia realmente accaduto ma la Sogei, che ha in mano la gestione informatica della piattaforma dell’Agenzia delle Entrata e avviato le prime analisi sui sistemi, afferma che non risulterebbero attacchi cyber o sottrazione di dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria, escludendo pertanto, per ora, che si possa
essere verificato un attacco informatico al sito dell’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate è solo l’ultima vittima di un sistema criminale in forte ascesa; sull’onda della guerra con la Russia, si contano, infatti, più di 200 attacchi informatici nell’ultimo mese in quella che sembra, a tutti gli effetti, una guerra cyber dove però, a farne le spese, sono i civili che si vedono rubare i dati o le imprese che si imbattono in virus messi in circolazione per colpire altri bersagli strategicamente rilevanti.
Valentina Iacuitto